Monday, May 25, 2009

Una nuova, brutta abitudine

Ho preso
questa nuova brutta abitudine
che infilo le cose
nelle tasche
altrui.
Ce le metto di nascosto
con un gesto
da prestigiatore,
elegante e furtivo
in una parola: paraculo.
Ho preso
questa brutta abitudine
che poi certi
dopo giorni
magari mi chiedono
"Oh, mi sono ritrovato in tasca
questo. Ma è tuo?"
e io svicolo
facendo spallucce
ridendo sotto i baffi.
Contento.

Ci metto di tutto
nei limiti
per via della capienza
se becco uno zaino o una borsa
ne metto di più grandi
o tante più piccole.
Mi piace immaginare
il disorientamento
come davanti a un furto
involontario
(col dubbio
di averlo invece
voluto.
La cleptomania
è roba di un secondo)
e poi lo sforzo
di risalire.
E poi quello di
capire il perché.
Perché? Perché? Perché?
Perché due non fa tre!
(m'è sempre piaciuta)

Allora a quel punto
m'immagino
che sbuco dietro l'angolo
di un muro o di un caffé
e dico:
perché so delle cose di te.
Oppure, se mi scoccio:
perché due non fa tre.

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