Brevi zuffe di gatti
sotto la finestra
o cereali
che crèpitano
nel latte
così direi che suonano
certi ingranaggi
-assopiti
si stiracchiano-
di noi due.
Ma io conosco
(e tu indovini
-ancora prima)
la cartografia
sulle lenzuola,
il rincorrersi
degli sguardi
lungo le balaustre:
appesi a un panorama
i vicoli in gola
le mani che lisciano
e chiamano.
La sola arte
che so
è il ritmo
di quello che cambia.
E allora
in discesa
il respiro che rallenta
mi pare di poter
inghiottire
tutto il mondo
con quel 'sì'
che ancora crèpita
che domani
è qui.
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