Scalcio e riscalcio
e alle setteventisette
mi trovo le lenzuola
arrotolate
a caramella
tra i polpacci
Scalcio e ti ricaccio
eppure mi sbaglio
e annaspo
mi aggrappo al cuscino
passasse qualcuno
farei il morto a galla
ci fosse il guardiano
del faro
mi inviterei a cena:
ché è meglio spazzare
la luce sull'acqua
che fare il relitto
natante in balia.
E tutto il passato
che cosa mai dice
di quello che abbiamo?
Cazzate, scerì
bugie da osteria
sapori sciapiti
e tagli di carta
su mani asciugate
sempre più lunghe
sempre più
- niente,
magari non lo scrivo
ché è meglio così.
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