Friday, September 23, 2011

Nascondigli


Nessuno sa
che sei qui.
Nessuno ti giuro nessuno
nemmeno il destino
anzi:
soprattutto lui non lo sa
e non deve saperlo
quindi non diteglielo
per piacere.
Se vi chiede di me, di lei,
fate finta di niente
o rispondete qualcosa di vago
tipo: non so,
non li vedo da un po'.
Nessuno sa che sei qui
e dire che vorrei
scriverlo, scorticando cortecce
ventriloquo, farlo cantare
a un coro di trecento pinguini
accenderlo a intermittenza
di codice morse coi semafori
- non preoccuparti per il casino agli incroci
alle parole non dette
si dà la precedenza,
figurati a quelle lampeggianti.
Nessuno sa che sei qui
tranquilla
nessuno nessuno nessuno
nemmeno il postino
che citofona ogni mattina
ogni cacchio di mattina
sempre a me
e io credo di capire, ora
il perché.
Ti cercano,
ma non ti troveranno
nessuno nessuno nessuno
saprà che
tu sei qui con me.
Forse le pareti potrebbero,
ma sono già alberi
alberi infiniti
di viali infiniti
di fine settimana?
infinti (hai indovinato)
che passo con te
quando sei qui vicino a me
lontano lontano
per non farci scoprire
belli, bellissimi
lontani, lontanissimi
ché il mondo ci piace
- e neanche poco -
ma che mi importa del mondo
finché ho la tua versione
di quello che voglio
che è uguale alla mia
che è uguale alla tua?

Friday, September 02, 2011

Pigri, gli occhi


Con una strana forma di ambliopia
è così che mi dimenticherai
sulla terza gruccia
contando da sinistra
- che a te sembrerà
di contare da destra -
mi scorderai
mentre sparisco concentrico
dopo averti lanciato il mio passato
a sassolini nell'acqua.
Copri l'occhio sinistro,
continua a esercitare il destro:
l'unico con cui ancora
riesci a intravedermi.
Chissà che vita vivi tu
chissà che vita vivrebbe quella
che non sei più.
Lo chiedo e non aspetto la risposta
mi affretto verso il prossimo
angolo cieco
da dove ti guardo dimenticarmi
e tu, invece,
non puoi.
Di suono questa scena fa
le mani che rimestano
i giochi per il mare
nel pozzo di un secchiello
lavati in acqua salata
prima di tornare a casa
E rientrando puntare
i piedi sui pedali
tese le gambe a guardare
più o meno
un centinaio di balconi
che sorridono.