Thursday, May 23, 2013

Riflesso di immersione

Affanno
le tre bracciate
a separare l'acqua
sipario scostato
che mi riportano
in scena, in superficie
- tremola la luce
in immersione
tremola ogni cosa
nella risalita -
stordito
nelle orecchie a decomprimersi
un suono come folla
e voi che siete là
e a me che per un attimo
mi passa quasi la voglia:
non voglio vedervi,
non ho nulla,
ma proprio nulla
da dirvi.
Né voi, d'altronde, a me.
Invece vorrei capovolgermi
a perpendicolo riscendere
sul fondo
quel posto dove persino i pesci
mi stanno simpatici
perché conoscono la gravità
della terra
pur senza quella faccenda di ritmo
del doverci poggiare i piedi
uno
davanti
all'altro
ammesso di voler andare
- e cos'altro ci rimane poi
da fare?
C'è un ultimo sforzo
prima di svegliarsi
riemergere
davanti a tutti voi
accenno gli occhi fuori e
l'aria mi fa male
vi guardo
e vi dico:
"facciamo un patto
io e voi.
Facciamo un patto,
ora che ancora
non sono uscito del tutto.
Facciamo - vi dico -
facciamo che io non torno
coi pesci sul fondo
del mare
che non mi riaddormento
che inizio di nuovo:
così come ogni giorno.
Facciamo che voi
però
tutti
nessuno escluso
- neanche tu in terza fila
che sbuffi e controlli
le uscite di sicurezza -
facciamo che tutti
da adesso
vi lasciate
amare".