Monday, September 18, 2006

L'albero, la luce e i sogni


Ho un albero che quasi entra nella mia stanza. Per ora seduce con promesse di fuga il mio balcone. Dialoga con la luce che lascio sempre accesa, dietro la finestra socchiusa. Non so cosa si dicano. La mattina trovo tracce di ombre sul pavimento. Segno che hanno parlato fitto tutta la notte. Per questo forse dormo poco. Per questo e perché sogno cose concrete. Sogno sogni realizzabili. Pessima abitudine reiterata. Di giorno li trovo sul pavimento. Accanto alle ombre. Suggestioni possibili. La notte credo parlino con l'albero e la luce sempre accesa. Sogno cose concrete e mi stanco mentre dormo. Mi sveglio con la sensazione di aver già fatto tanto, prima ancora che il giorno inizi. Mi sveglio con l'eco del brusio di una conversazione lunga un giro completo delle costellazioni. Chissà cosa si dicono, i miei sogni, l'albero e la luce.
Ieri notte non dormivo perché non volevo. Sono uscito in balcone e, affacciandomi evitando l'albero, ho guardato giù perché pensavo che sarebbe passata una bicicletta dall'equilibrio precario come una danza e le ho detto
"Sali che c'è posto, figurati: qui pare una riunione di famiglia ogni notte, tra luci, alberi e sogni.
E la bicicletta ha fatto girare un po' la catena a vuoto e mi ha risposto
"Scendi tu, che tanto tu dormi poco. E poi c'è una notte così bella. Così bella."


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