Wednesday, July 06, 2011

Io, di mestiere


Io di mestiere farei
quello che mette il vernidas sui castelli di sabbia
così domani sono ancora lì
e i pomeriggi diventano eterni.
Io di mestiere mangerei
a cucchiaiate la pazienza
che ci vuole con me
ti finirei le scorte
nel frigo
e pure quelle
nascoste per i momenti che
non basta a farmi voler bene.
Io di mestiere farei
quello che aspira i silenzi
dalle frasi e li comprime
in pratiche sfere da scoppiare
per riderne, poi. Per imparare
ad ascoltare.
Io di mestiere farei
le versioni in legno di tutte le cose
per vedere se son buone
in due secondi
capire se una cosa
è buona davvero oppure no
e quelle brutte darle in pasto
a un camino
acceso a settembre
quando cambiano tutte le cose.
Io di mestiere farei
quello che ti prova i vestiti addosso
che ti stanno bene solo finché
ci sono io con te.
Io di mestiere appiattirei i gradini
richiuderei i tombini
non prima di averli saltati
(i gradini)
non prima di averci buttato
l'eco dei rimorsi
(nei tombini).
Io di mestiere farei quello
che ti invita a ballare
quello che poi si scorda i passi
e si inventa un modo
per non farti mai perdere il tempo
per farti dimenticare del tempo.
Io di mestiere curerei
le ferite superficiali
con un amalgama segreto
che decora anche i tagli
più profondi
così li puoi guardare
senza paura
rimarginare.
Io di mestiere farei quello
che si trasforma in una casa
poi in una sedia
poi in un divano
poi ancora in una puntina da disegno:
farei quello che si arreda da sé.
Io di mestiere ti terrei
senza stringere ti terrei
Andiamo, ti direi.

2 comments:

AlyInWinterland said...

Che meraviglia!
Complimenti...

Anonymous said...

meravigliosa
c.