Thursday, July 18, 2013

La solitudine è una frequenza

La solitudine
è una frequenza
i radioamatori lo sanno
lo sanno bene
per questo si danno dei nomi
buffissimi e impossibili
- alfanumerici -
per non farsi intrappolare
casomai dovessero incappare
in quella frequenza letale
che spegne le luci
stacca la corrente
degrada il suono delle voci
della voglia di parlare
persino tra due
- o più -
incappati in quella palude
mortifera di megahertz
che frùscia sorda
di un rumore più che bianco
grigiolino.
Un fruscio che rischia di far impazzire
persino i CB più all'avanguardia
perché
la solitudine è una frequenza
e lo capisci quando
su certe vecchie radio
premi per sbaglio il tasto
della modulazione di ampiezza
e nello spazio vuoto che intercorre
tra le pochissime stazioni che trasmettono
programmi che
vengono da epoche lontane
- nonostante la programmazione -
ti sembra di sentire una voce.
L'unica che non ti aspettavi.
Afferri la manopola della sintonia
come fosse il braccio
di chi è già pronto ad andarsene
e invece
non sta parlando
- non stai parlando -
proprio con nessuno.


* il titolo è ispirato a questo articolo

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