Thursday, September 07, 2006

Notturno

Il tempo acquista strati come letti a castello infiniti; duemilamilionidimiliardi di baci della buonanotte e i sogni impilati: l'ultimo piano è il penultimo del penultimo e ancora prima del soffitto e il soffitto è una notte di cui pilucchi le stelle e le mangi a bocca socchiusa, giocando a far illuminare il buio da dove escono le parole e i sorrisi. Poi inghiotti ed è un bacio a cinque punte che sfrigola e solletica le labbra come granita di neve, come briciole di colazione.

Il tempo gironzola come un'idea e si intrufola e si intromette, piede tra lo stipite e la porta e tra il dritto/rovescio di un lenzuolo di cui cerchi per minuti il verso. Il tempo lo stendi pigliandolo per i lembi e cade qualcosa a terra: è quello che stavi cercando tra le pieghe del cuscino sul tuo viso, lo guardate attoniti, tu e chi regge gli angoli opposti e complementari e il lenzuolo cade in nome della curiosità di ciò che è stato ri-trovato.

Il tempo annuisce come prua di nave che sfarfalla le onde; legata al braccio la tua rotta, stropicci le mani e spariscono le direzioni -ecco fatto. Il tempo strattona vele e sposta le isole nella notte e sistema il suo personale puzzle di coincidenze riflesse nell'acqua che sciaborda insistente.

Il tempo sistema paletti di vaniglia lungo il perimetro di quello che tu stesso gli insegni nuovamente a delimitare e ognuno si scioglie appiccicoso e dolce per cedere il posto, cedere il passo, rilasciare il sapore di un confine che cade. Cederlo arrendevole consapevole del piacere di lasciarsi vincere. Conquistare accogliendo ancora una volta.

Il tempo che arriva. Nel tempo che c'è.


2 comments:

Iki said...

se non conosci "c'è tempo" di fossati, è il momento buono per conoscerla

Intweetion said...

Sono 'abbastanza' appassionato di Fossati.. ;)
Quella canzone è molto bella, anche se non l'avevo associata a queste parole.
E forse -chissà- dovrei. Grazie per avermelo suggerito :)


(di quell'album la mia preferita è "Cartolina")