Sunday, July 08, 2007

A Song (Almost) For No One (Yet)




Ho tanto di quel sonno da perdere, ma tu sembri volerne ancora di più.
Arrembi il mio letto, sollevi i miei polsi finché, come gocce, non ricadono giù.
Hai appena incontrato i miei incubi, mi mandano a dire che traslocano verso un cuscino migliore. Non credo gli piaccia il modo in cui mi guardi.
Non credo sopportino l'idea che tu mi possa conquistare.
"Sei sveglio?"
Stropiccio i capelli, infilo del blu all'incontrario e inciampo nel lato confuso di me.
Tu ridi e fai strada, io seguo in uno stormo di domande, in fuga dai dubbi dell'inverno:
in formazione verso il sud del mondo.
Prati di picnic infiniti lungo il cammino.
La distanza di sicurezza bruciata dai passi che accelerano
per sentire le tue luminose bugie da vicino.
Conosco questo posto, ma non te lo dirò. Gli cambiano nome e contorni eppure non basta:
eppure conserva l'odore teso di quello che forse accadrà. Di quello che resta.
L'odore degli istanti prima di un invito a ballare, l'aroma salmastro e tremolante del tuffo dallo scoglio più alto, la fragranza leggera e inquieta di quando ti svegli per primo, apri piano la porta e corri fuori a chiedere al cielo che intanto prende colore:
"Lasciami tutto questo. Lasciamelo. Almeno questo".
"Ti piace?" - domandi mentre il tuo sorriso danza.
Io spazzo trecentosessantagradi di stupore e non trovo un motivo per non essere qui.
Fino a rendermi conto che conosco questo posto perché ho promesso che ci sarei tornato.
L'ho promesso a me stesso.

2 comments:

Anonymous said...

Tutte le volte che ti (ri)leggo penso che per scrivere delle cose così belle, bisogna essere per forza una personcina speciale.
E ogni volta che torno, spero che ci sia qualcosa di nuovo da leggere :-)

Sig.Effe

Intweetion said...

Scrivo poco e -strano (?)- ci finiscono dentro molte più cose di me. Che non so quanto siano 'speciali', ma sono contento se piacciono. Grazie.