Saturday, April 07, 2012

Tornare in carreggiata

"Non seguitemi:
mi sono perso anch'io"
dicevano gli adesivi
sulle centoventisei bordò
nei primi anni ottanta
c'era Snoopy
con dietro dei Woodstock
gialli spiumati
sperduti,
ma fiduciosi,
in versione scout esploratori
e il bracchetto con quell'aria
perenne di consapevolezza stoica
negli occhi e nelle orecchie
enormi.
Perché uno dovrebbe mai
seguire una centoventisei bordò?
- mi chiedevo allora -
a meno che non fosse in un taxi.
In tal caso si sarebbe potuta replicare
quella scena cinematografica
che prima o poi sogniamo tutti:
"Segua quella macchina"
("Ma è una centoventisei bordò!"
- avrebbe giustamente dubitato
ogni tassista sano di mente
edotto delle cose del mondo)
Dove vuoi che porti
- pensavo allora -
una centoventisei bordò
con un adesivo simile?
Te la immagini una fila di utilitarie
nel mezzo del nulla
scarburate e sperdute
che finiscono oltre il Raccordo anulare
nella desolazione pre-autostradale?
Allora mi figuravo
un momento in cui
qualcuno finalmente
avrebbe messo le quattro frecce, accostando
e fosse sceso da una Lancia Beta
bloccando quella carovana
di utilitarie istupidite incolonnate.
Le braccia a sbracciarsi come uno sbandieratore
sulla pista d'atterraggio.
"Dove cazzo stiamo andando?
Quello s'è perso" - avrebbe giustamente detto
indicando l'uscita successiva del Raccordo.
E tutti con sollievo lo avrebbero seguito
come io adesso, torno a seguire me
(magari concedendomi
una sosta alla stazione di servizio più vicina
ché ho voglia di un caffè
e girare tra gli scaffali pieni, con te).

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