Tuesday, April 08, 2014

Colpo di sole

L’errore
perché c’è sempre un errore
da cui partire
un nodo da immergere
in acqua
per berlo salmastro
e scioglierlo in pancia;
l’errore
è farsi convincere
che sia troppo tardi
pensare che la misura del tempo
siano gli occhi
che smettono
di guardarti
e quindi
tu pensi
ti sfuggano
invece.
Il tempo è sole immobile
di pomeriggi pesanti di luce
che tu passi a stanare
- cavandole - ombre dai muri
i ragni dai buchi
finché non ti fissi
a guardare un palo
più magro di te
e senti che giri
come gira il mondo
come guarda in su
guarda in giù
dai un bacio a chi vuoi tu
prima di svenire
di vertigini
un colpo di sole
senza protezione
una mano di vernice
sul cuore.
Ti rianimi
con il gusto dello sbaglio
sotto la lingua
terra
e acqua e zucchero
e l'imbarazzo dell’assenza
- non sei stato invitato
allo spettacolo del tuo mancamento -
davanti a un lavello
che scorre
acqua attorcigliata
la pancia
le gambe e
un po’
le dita delle mani
che sbrogli
e a coppa
interrompi lo scroscio
lo getti sul viso
e l’acqua non cola
oltre la mano
sigillata
e dietro le spalle
una voce.
Che arriva da sotto l’armadio
in un angolo
della stanza:
il vuoto di polvere e possibilità
dove partono i suoni
dei messaggi futuri.
Una voce che dice
che ti sveglierai
tre, due, uno
eccoti
non è troppo tardi
e sei già grande
e lei avrà cura di te
e tu avrai tutto il tempo del mondo
per aver cura del tempo
e di voi
e di lei.

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